Nuova variante Covid: vaccino ok, ma i tamponi vanno aggiornati
La nuova variante del coronavirus si distingue solo attraverso un esame di secondo livello, i test attualmente disponibili non bastano
La nuova variante del virus isolata in Gran Bretagna e già approdata anche in Italia è più contagiosa, non è comunque resistente al vaccino (che è dunque assolutamente efficace), ma è più difficilmente individuabile attraverso i test attualmente a disposizione. Potremmo riassumere così quanto è stato spiegato in queste ore dagli esperti. Inevitabilmente, il virus “mutato” sta spaventando un po’ tutti, poiché si teme che arrivino ancora mesi e mesi di chiusure e restrizioni.
In realtà, questa nuova versione del coronavirus circola già da novembre, non è comunque più letale, ma ha una velocità di trasmissione superiore. Da informazioni preliminari può influenzare le prestazioni di alcuni test diagnostici”, fa sapere l’Oms. Cosa vuol dire nello specifico? Innanzitutto bisogna stare tranquilli in merito ai vaccini in arrivo, perché saranno efficaci esattamente come con la precedente variante del covid-19. Lo conferma anche Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma: “Ci sono già state delle varianti nel recente passato e ce ne potranno anche essere altre. Allo stato – sottolinea – questo non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità e, soprattutto, il vaccino non è messo in discussione”.
Nuova variante Covid: tamponi e test da aggiornare
La novità è invece che i tamponi e i testi attualmente disponibili potrebbero non rilevare la nuova variante del virus. A lanciare l’allarme è il virologo Francesco Broccolo dell’Università di Milano Bicocca, che è anche direttore del laboratorio Cerba di Milano. Secondo quanto sottolinea l’esperto, infatti, il virus mutato si distingue solo tramite un esame di secondo livello, che si basa sul sequenziamento del genoma virale. Ora non bisogna far altro che attendere le decisioni del Ministero della Salute, che dovrà prendere atto della novità e prendere le dovute contromisure in termini di test, per quelli a cui vengono sottoposti gli italiani quotidianamente individuano le precedenti varianti del virus, ma potrebbero dare esito negativo a chi invece è positivo alla nuova mutazione.